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Da conflitto a opportunità. Il valore del coraggio


Ogni conflitto, o situazione di crisi, ci dà la possibilità di acquisire nuove abilità, di crescere e formarci come esseri umani. Ecco perché nelle prossime settimane vi voglio guidare attraverso un percorso che vi possa aiutare ad attraversare questi momenti; tutti i venerdì su questo blog troverete un breve spunto per implementare ed esercitare le vostre competenze relazionali nelle criticità della vita quotidiana.

Oggi iniziamo con una riflessione sul coraggio.

È innegabile che ci voglia tanto coraggio per affrontare un conflitto; farlo vuol dire, infatti, affrontare la parte della nostra responsabilità, nel determinarsi di quella situazione, e non vedere più l’altro come l’unico responsabile. Siete pronti? A volte è più semplice evitare il conflitto o addirittura negarlo, ed è quello che molto spesso scegliamo di fare.

C.S. Lewis definiva così il coraggio: “Non è solo una virtù, bensì la forma di ogni virtù e la maggior prova della loro realtà”. Penso di poter affermare, anche con una certa tranquillità, che siamo tutti bravi a declamare le nostre virtù a parole, ma quando la realtà, soprattutto di fronte a momenti di crisi, ci chiede di metterle in pratica siamo capaci di farlo davvero? Forse no, e questo fa parte del nostro essere umano possiamo scegliere se, in un determinato contesto, muoverci con coraggio o meno: possiamo con semplicità dire “no, questa volta non riesco”.

Vediamo prima di tutto cosa significa “avere coraggio”; un atto di coraggio è prima di tutto un moto dal cuore ed è volontario, intenzionale e unilaterale.

La volontarietà nell’atto di coraggio significa che lo compiamo per nostra scelta; quando un atto è deriva da un dovere, da un riflesso automatico, o da un senso di colpa non possiamo parlare di coraggio.

L’atto di coraggio non è casuale, ma è guidato da un preciso intento che ci muove a compiere l’azione, e non è frutto di un accordo con l’altro, non si basa su una pattuizione, ma su una scelta interiore tutta nostra.

Il coraggio ha poi un’altra caratteristica: è soprattutto propositivo poiché è con consapevolezza diretto verso un obiettivo importante a livello individuale o a livello sociale.

Quando stiamo vivendo un conflitto, affrontarlo con coraggio significa avere, ed esercitare, la capacità di gestire la situazione in tutti i suoi aspetti con la comprensione che, da una parte, il conflitto è molto di più di ciò che noi abbiamo voglia di vedere e, dall’altra, ci permettiamo di lasciar emergere ciò che non abbiamo voglia di vedere.

È il gesto intenzionale di prendere il nostro spazio all’interno della relazione conflittuale… con ascolto e rispetto nei confronti dell’altra parte, ma anche nei nostri confronti.

In questo modo il coraggio ci rende liberi di essere noi stessi, anche nella difficoltà, e anche di essere liberi dalla paura, e questo è un tema per un altro venerdì.

Vi saluto con una frase di M.L. King che racchiude tutto il potere del coraggio: “La paura bussò alla porta. Il coraggio andò ad aprire ma non trovò nessuno”.

#Courage #Mediation #Integrativeapproach #integrativelaw #beinghuman #lawyersaspeacemakers #lawyersaschangemakers


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