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Da conflitto a opportunità. Empatia

"Quello che desidero nella mia vita è l’empatia. Un continuo scambio tra me stesso e gli altri basato su un reciproco darsi dal cuore.” (M.B. Rosenberg)

Con questa frase il maestro della CNV (Comunicazione Non Violenta) ci spiega l’essenza dell’empatia, un dono che tutti dovremmo imparare a sviluppare.

L’empatia può essere descritta come la nostra capacità di entrare in contatto con un’altra persona, comprendere quanto prova l’altro, utilizzare la comprensione per creare un ponte comunicativo ed esprimere questa comprensione all’altro, in modo tale da comunicargli che siamo in grado di riconoscere il suo mondo.

Comprendere ciò che l’altro sente non significa condividere, ma vedere una determinata situazione dal suo punto di vista, percependo e accettando anche i suoi sentimenti e le sue emozioni in merito e mantenendo il nostro punto di vista.

Se vi sembra complesso è normale!

Vi devo anche dire che l’empatia può essere suddivisa in tre macro-sottocategorie:

Empatia cognitiva – significa mantenere il proprio punto di vista e modo di interpretare le cose, il contesto e il sistema valoriale, e nello stesso tempo essere capaci di comprendere lo stato mentale dell’altro. Significa essere consapevoli del sentire dell’altro, ma non percepirlo in prima persona.

Empatia emozionale – significa, non solo comprendere quello che l’altro sente, ma sentirlo in prima persona.

Preoccupazione empatica può essere spiegata come la sensibilità di comprendere cosa l’altro ha bisogno dal soggetto con cui è in relazione.

In una situazione di difficoltà possiamo utilizzare lo strumento dell’empatia per comprendere i sentimenti e la visione di una persona in un dato momento, e nello stesso tempo sentire cosa si nasconde dietro questi sentimenti, in modo da aumentare la nostra capacità di interazione sulle dinamiche in atto.

Quando riusciamo a sintonizzarci con l’altro e a vedere i suoi obbiettivi e le spinte direzionali, possiamo assumere comportamenti coerenti con la situazione e con la nostra visione, senza escludere ciò che è importante per l’altro.

Come ci insegna Daniel Goleman “in qualunque tipo di rapporto, la radice dell’interesse per l’altro sta nell’entrare in sintonia emozionale, nella capacità di essere empatici”.

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